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Carissima Sposa,
In questo giorno benemerito, in cui il Signore del Cielo e della Terra ha voluto, nel suo amore eterno, farti uscire dal nulla al tutto - creandoti e, nello stesso atto, amandoti - ti rivolgo queste parole con il desiderio ardente di aiutarti a corrispondere a quell'amore divino che ti ha generata.
Non vi sono parole più dolci e più vere che il sapere di essere amata. E Dio, immutabile in tutto - e quindi anche nell'amore - ha voluto farti "a immagine e somiglianza", come ci ricorda la Sacra Scrittura. Da questa verità nasce la nostra gratitudine, nonostante le follie con cui spesso tentiamo di distruggere questa copia irripetibile del divino con i nostri peccati.
Carissima, in questo giorno in cui la tua vocazione si rinnova e si espande nel sacramento del matrimonio, desidero che le tue ansie di santità si colmino di nuovo vigore. Che tu possa salire, giorno dopo giorno, questa ascesa luminosa, guidata sul sentiero della vita dal miglior Scalatore - Colui che conosce ogni pericolo, ma che sa anche rivelare le bellezze nascoste ai cuori puri, come quel "cielo che narra la gloria di Dio" (cfr. Sal 18).
Perché la vita ben vissuta è anticamera del Paradiso: è allegria sconosciuta, camminata leggera, contemplazione anticipata, vita alleggerita, dimora spensierata alle attrazioni mondane, passaggio breve, attesa paziente, gioia piacevole, attimo di pausa, pregustazione della presenza divina, sospiro dell'avvenire. Sono gradini da salire con le nostre piccole forze, ma sempre con lo sguardo fiducioso e infantile rivolto al volto eternamente buono del Padre, che estende la "sua mano potente" e racchiude in essa la nostra vita come una piccola manina, custodita sotto la protezione paternale di Colui che ci ha promesso: "Io sarò con voi sino alla fine del mondo" (Mt 28,20).
