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Scalare una montagna non è un mero esercizio fisico da un punto A a un punto B. È scavare dentro se stessi per vedere i limiti, i punti di forza e quelli di debolezza. È uscire dalla zona di confort e mettersi in gioco per avere una maggior comprensione di se stessi. È tornare al puro e all'autentico, in un mondo che va sempre più nella direzione dell'artificiale e dell'apparenza. L'autore e alpinista racconta le difficoltà della scalata al monte Spantik in un turbinio di gioie e timori. Un viaggio nel viaggio, in cui la forza di volontà e il desiderio di evasione corrono su binari paralleli. La montagna per l'autore è il luogo dove disintossicarsi dalle scorie nocive di una società di massa sempre più alienante, fredda, atomizzata, individualista e superficiale. In questa breve narrazione ci ricorda che la decisione spetta sempre a ognuno di noi. Se conformarsi arrendendosi ai dogmi e alle chimere della società attuale o se ripartire da se stessi e come nel caso dell'autore riscoprirsi, ovvero scoprire un nuovo se stesso, magari scalando una montagna. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.