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«Perché queste note sul progetto? La vera questione era e rimane ¿che fare¿ della mia vita o, meglio, della nostra vita. La qualità della vita, almeno per gli aspetti che possiamo determinare, è basata prevalentemente sulla qualità del lavoro svolto da ognuno di noi. Possiamo immaginare un grado di qualità tanto più alto quanto maggiore risulta la progettualità del lavoro. Non sto alludendo a libertà progettuali elitarie o fortunate; intendo ¿ con grado di progettualità ¿ l'essere padroni di compiere scelte, sia pur minime, nel realizzare il proprio lavoro (e la propria vita). Con ciò si arriva a una ovvietà esistenziale: lavoro come alienazione o come trasformazione. Proprio tale ovvietà rende difficile delineare una qualche teoria, non riduttiva, del progetto (...). La parola ¿progettö coinvolge molteplici pratiche di lavoro. Possiamo anche dire che le coinvolge tutte nel momento in cui ogni specifica pratica ricerca soluzioni ¿altre¿ o, più frequentemente, cerca di ottimizzare le proprie norme o i propri fini. Come, ad esempio, il ¿progetto di una città oppure quello di un cucchiaiö (Ernesto N. Rogers); ma anche il progetto di un codice legislativo oppure quello di un codice linguistico». (dalla Premessa dell'autore) Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.