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Che cos¿è il selvaggio nel mondo e nel tempo che abitiamo? Esiste un¿idea di selvaggio che non sia al servizio del pensiero coloniale, che non determini esclusione, binarismi, violenza? È possibile immaginare un pensiero selvaggio e selvatico, un modo diverso di conoscere? Paradiso perduto o inferno a venire, pensiamo al selvaggio come a qualcosa che è esistito prima, che potrebbe esistere dopo, in ogni caso qualcosa che è altro da noi: noi esseri umani, moderni, civilizzati, colti, sovrani di un mondo ordinato e coltivato a nostra immagine e somiglianza. Con questo libro, primo capitolo di un dittico dedicato alla wildness, Halberstam si oppone alle narrazioni correnti sulla scomparsa della selvatichezza dalla nostra vita e dai nostri spazi, mostrando invece i modi in cui la natura e le sue espressioni, specie quelle legate al sesso e al desiderio, esistono nel presente. Muovendosi liberamente da Stravinskij e Nijinskij ai mostri selvaggi di Sendak, dai libri sulla falconeria a Vita di Pi, da Walking Dead a Huysmans, Creature selvagge ci parla di una forza caotica che non ha un obiettivo, nessun traguardo che si intravede all¿orizzonte, ma che «disordinando il desiderio e desiderando il disordine» ci offre uno spazio imprevisto di libertà e sperimentazione fuori dalle logiche neoliberiste. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.