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Ogni epoca ha i suoi moralisti, religiosi o non religiosi che siano. Oggidì sono rappresentati dai difensori del politicamente corretto e dai militanti del Buonismo, l'ideologia che sostiene l'immigrazione non regolamentata, la comprensione per la delinquenza giovanile, la compassione per i detenuti anche se pericolosi, la difesa dei poveri che tali sono per negligenza scolastica e formativa, l'animalismo miope, l'ambientalismo da eco-vandali e la denuncia in stile "caccia alle streghe" per ogni presunta espressione di odio sociale, di sessismo e di razzismo. Ma sempre rimane il vero scopo di questi falsi buoni, ossia l'appagamento della vanità morale, l'autocompiacimento di chi cerca di sentirsi e di mostrarsi agli altri come una persona apprezzabile. Di questa categoria di narcisisti Nietzsche ha scritto: 'Si aggirano tra noi come rimproveri in carne ed ossa... non tendono ad altro che a passare per anime belle e a mettere in piazza la loro purezza di cuore'. In questo saggio Giovanni Invernizzi esamina tutti i vari aspetti di questa ideologia ipocrita, che si propone come una sorta di faro etico volto a illuminare una società più giusta e compassionevole, ma che nasconde un lato oscuro: quello della volontà inconscia che guida i mendicanti della lode morale ad acquisire una patente di bontà che li possa sollevare dal sentimento subliminale di non avere alcuna incisività e visibilità esistenziale. In linea con questa indagine, lo stile dell'Autore è intransigente e caustico. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.