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Excerpt from Commemorazione Seconda per Giulio Cardinale Alberoni: Letta da Luciano Scarabelli Alla Società De' Buoni Amici di Piacenza
Fervido ingegno non può oziare; quanto la Provincia abbi sogni scorge a colpo d' occhio; che è mai la Romagna in paragone d'una Spagna? Ma per lui è tutt' uno. Ufficii d'ogni specie, netta dei mille abusi; ritiene in paese i giudizii che i Curiali traevano a Roma, arresta e volta per altra via al mare due fiumi che assassinavam Ravenna, molto territorio guastavano e l' aere app'estavano, prepara un canale al mare e vorrebbelo condurre nella Città! Ristora le strade, le purga dai briganti; frena i ri baldi nelle Città e ne' borghi, insegna come a fertili paesi non debba mancare il vivere, nè incarirlo. A contrabbandieri e ribaldi era covo in monte Titano della Repubblica di S. Marino, proprio in mezzo alla Legaz1one. Se ne duole più volte e finalmente ha da Roma che se trova amici che la rendano, la prenda. Gli amici son pronti esterni ed interni: vescovi e parroci, magistrati e cit tadini; egli s' avanza e la prende; ma i dissenzienti alzan la voce e minacciano, e i vigliacchi datori, impauriti, si svoltano e si disdicono. Roma p1u impaurita di loro nega la Commissione, disfa il già fatto, accusa il Cardinale di avere esagerate le istruzioni. Miserabile chi reputava avere a fare con un coniglio! Ei rode il mal freno, ma lo stritola e dona alle stampe ogni atto curiale che oggi starebbe segreto e sfida maggiori fulmini se il Giove del Vaticano ancor ne serbasse.
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