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L'autore ricostruisce la storia della filosofia italiana nella seconda metà del Novecento scandendola in due fasi: dalla vivace stagione del dopoguerra alle contrapposizioni degli anni Cinquanta, e dal convulso periodo apertosi con la crisi del '68 all'epoca del tramonto delle ideologie. Esistenzialismo e neoilluminismo, eredità idealistica e filosofia cattolica, fenomenologia e marxismo, storiografia filosofica e filosofia della scienza, pensiero debole e nichilismo, estetica ed ermeneutica: sono questi i principali attori che hanno occupato la scena della cultura filosofica italiana postbellica recitando ora la parte dell'innovazione alla ricerca di nuove frontiere, ora la parte della conservazione del passato sotto nuove vesti. Ma queste "cronache" di filosofia di oltre mezzo secolo raccontano anche del contrasto tra diverse concezioni della filosofia e differenti modi di confrontarsi con la tradizione filosofica: una storia intricata e non esaurita, che continua ad alimentare la discussione del nostro tempo.
