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Certe volte, in Afghanistan, il cielo talmente limpido che se alzi la testa hai la sensazione di poter assaggiare il gusto delle stelle. E ci sono laghi cos trasparenti che persino l'aria sembra riflettersi dentro. il mondo dove cresciuto Hazrat, che lui conosce da sempre. Ma anche il mondo dove resta l'odore della guerra, che ti impregna i vestiti e nella mente ti gioca terribili scherzi. E cos, quando a casa arriva un brutto incantesimo, e il sorriso di suo padre scompare, Hazrat sa che qualcosa sta per accadere. Quando arriva la follia, di notte, della famiglia di Hazrat non restano che macerie. Niente pi come prima, il mondo gli ha girato le spalle. E lui avrebbe potuto restare l, a piangere, oppure fare la stessa cosa: girarsi, e scappare dalla parte opposta, il pi lontano possibile. Gli basta uno zaino con lo stretto indispensabile, un paio di scarpe da ginnastica per quando bisogner correre veloce, e una sola idea chiara in testa: vivere. Anche quando incontrer i vigliacchi che gli insegneranno una parola, kamikaze, che ora non riesce nemmeno a sussurrare. Hazrat viaggia e scappa per migliaia di chilometri, attraversa confini che mai avrebbe pensato di valicare, con persone che barattano la vita con tutto quello che trovano, e altre che mai avrebbe pensato esistessero. E alla fine arriva in Italia, un paese che quasi un miraggio, dove le persone sembrano sempre ballare e dove, ne sicuro, tutti i giorni sono dispari.