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Gli economisti classici, da Adam Smith a Alfred Marshall, dedicarono spesso un interesse alla storia economica delle età passate, dall'antichità al medioevo. Nei tempi recenti il dialogo fra economisti e storici è divenuto meno frequente. Per ravvivarlo è bene comprendere la visione che gli economisti classici ebbero dello sviluppo economico medievale e porsi nei loro confronti in maniera vitale e critica. Alla rivisitazione di quei classici segue nel libro un discorso su due fondamentali elementi della storia economica, evoluzione demografica ed evoluzione dei prezzi, e si indicano nuovi metodi di analisi. Infine, nella parte più ampia del libro, è proposto un profilo della storia economica dell'Europa medievale dal VI al XV secolo. L'autore tenta di collocare con scansioni cronologiche "dal volto umano", cioè generazionali, le componenti dell'economia: agricoltura, produzione di manufatti, commercio, rapporti di credito, presenza delle autorità pubbliche e svolgimento della cultura. Attraverso queste vicende del passato ci vengono incontro, con drammatico affollamento, immagini oggi familiari: rapporto tra popolamento e risorse, spostamenti di popoli e loro incidenza nell'economia e nella società, diseguaglianze di capitali e di redditi, sviluppo e stagnazione, inflazione e deflazione, dimensioni crescenti del debito pubblico, incidenza dei livelli culturali, incidenza delle capacità tecniche e dei mutamenti della tecnica, economia pubblica ed economia privata, interesse pubblico e interessi privati, propensioni al protezionismo economico. Apparato cartografico a cura di Fabio Mezzone. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.