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Il 1968 è diventato un anno emblematico, un punto di non ritorno dopo il quale nulla è rimasto immutato. Per molti di coloro che hanno "fatto il Sessantotto", quell'anno ha lasciato un'impronta indelebile. Romano Luperini e Beppe Corlito, partendo dalla comune esperienza politica, analizzano un fenomeno che ha segnato la storia mondiale, esaminandone le cause profonde e i segnali premonitori: la lotta contro l'autoritarismo, l'affermazione dell'assemblea e della democrazia diretta, il legame con la militanza e la tradizione comunista, l'emergere della questione femminile, la rivendicazione della corporeità e della sessualità. Ripercorrendo i propri vissuti, gli Autori individuano negli anni Settanta una cesura storica tra una prima fase "di massa" del movimento e una seconda, caratterizzata dal riflusso del movimento e dall'infausta ascesa della lotta armata, rivalutando, come possibile ipotesi rivoluzionaria, la 'lunga marcia attraverso le istituzioni' promossa da Rudi Dutschke. Un lascito alle generazioni a venire, che testimonia di un sogno e di un movimento 'senza fine'. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.