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Oggi i tempi sembrano maturi per arrivare a quella separazione delle carriere di cui si discute da almeno trent¿anni, alla quale i magistrati sono da sempre unanimemente contrari, quantomeno nel pubblico dibattito. Ma è proprio un magistrato che ¿ analizzando il tema senza pregiudizi, disvelando dall¿interno i meccanismi di funzionamento degli uffici giudiziari e avanzando proposte originali ¿ cerca di superare ogni dogmatismo e di far comprendere quale sia la vera posta in gioco che sta dietro le diverse tesi favorevoli e contrarie alla separazione delle carriere. Meglio separate come cartina di tornasole da utilizzare per valutare se le riforme, presenti e future, siano rispettose dei fondamenti della nostra democrazia oppure se rechino insidie che potrebbero aprire la strada a derive illiberali o autoritarie. Risulterà chiaro che la separazione delle carriere potrà avere molteplici effetti positivi ¿ tra cui un miglioramento nella specializzazione di giudici e pubblici ministeri e una maggiore coerenza con l¿idea di processo accusatorio ¿ a condizione che essa venga inserita in un più ampio contesto di riforma e modernizzazione del sistema giudiziario e che vengano salvaguardate le attuali garanzie costituzionali della magistratura, nonché l¿indipendenza del PM dal potere politico e la sua cultura della giurisdizione. Prefazione di Alessio Lo Giudice. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.