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Cosa resta di una cruenta strage, a ottant'anni di distanza? Quale rumore si è inciso nell'aria, nel vento, in chi lì è rimasto, nonostante tutto, a vivere e a sopravvivere ai ricordi? È sulle tracce di queste domande che alcuni volontari di Vezimo e l'autrice di questo volume hanno provato a indagare non tanto gli atti storici - a oggi ancora lacunosi - quanto le emozioni che si sono salvate in un pianto liberatorio casuale ancora oggi davanti a certe foto stinte, o nelle celebrazioni, nelle vite cambiate per sempre. È nella memoria che sta la nostra coscienza e per questo gli autori sono tornati a Vezimo di Zerba, dove nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1944 dal cielo vennero sganciate quelle bombe che uccisero 32 giovani e cancellarono per sempre una generazione cambiando il destino per sempre di questo minuscolo angolo di Appennino. Proprio lì, proprio dove si credeva non potesse mai capitare nulla di male. Questo è il diario di un viaggio. Questo è un ritorno, per riascoltare sull'aia quei giovani che volevano solo ballare quella notte. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.