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Distopia, ovvero l'arte di immaginare il Peggio. Dittature totalitarie, fantasie genocide, architetture del disumano, dell'iper-controllo tecnocratico, del terrore e della guerra eterna. Da dove è nata questa fabbrica di incubi? Come ha conquistato ed espanso il proprio spazio negli interstizi tra realtà e fantasia? Il percorso è accidentato e si snoda attraverso una selva di ombre, riflessi, suggestioni sfuggenti. Frammenti di una storia culturale e materiale che intreccia la satira alla tragedia, le rivoluzioni alle restaurazioni, il progresso di una civiltà all'annientamento di un'altra. La distopia è soprattutto fisiologia del Potere ed è nelle forme storiche che il Potere assume la chiave per decifrare la sua natura e i suoi scopi. Gianmaria Contro insegue le costellazioni ideali e gli archetipi narrativi, così come i fatti e i personaggi concreti, che hanno alimentato e alimentano le produzioni di questo sinistro intrattenimento per pessimisti militanti e lucidi ottimisti. Si intravedono così le linee di una cartografia minima - ma documentata - del "genere" che è diventato materia prima dell'industria culturale contemporanea, e che rischia di essere la sola via al futuro che si apre di fronte al nostro mondo dilaniato. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.