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Excerpt from Bullettino di Archeologia Cristiana
Comincio la nuova serie del Bullettino divulgando e com mentando una scoperta di assai povera ed umile apparenza. Ciò nondimeno essa è degna per la singolarità sua di qualche at tenzione; ed ha esercitato senza frutto in questi ultimi mesi l'ingegno di più d' un archeologo ed anche il mio finchè un lampo di luce me n'ha svelato l'oscuro enigma. Io parlo d'una scheggia di mattone rinvenuta testè tra le macerie accumulate nell' emporio tiberino, il quale per le solerti cure dell'illustre Commissario delle romane antichità, il Barone P. E. Visconti, ogni di nuove ricchezze restituisce alla luce e' nuova materia offre ai nostri studii. La scheggia predetta è delineata alla sua vera grandezza nella tavola III Il. 2. Ha l'impronta ad incavo d'un bollo circolare nel cui centro regna il monogramma di Cri sto >r; e nella periferia tra due cerchi corrono lettere greche. Novissimo caso 'e il trovare in Roma un bollo di fabbrica di mattoni in lingua greca. E la prima epigrafe di questo genere. Che ora in Roma apparisce, è assai enigmatica o almeno di 'in terpretazione non ovvia.
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