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Excerpt from Archivio Storico Italiano, Vol. 4: Anno 1889
Lo statuto che ho ricordato in principio è noto: esso è, con quello dell' arte del Cambio il più antico che Firenze conservi delle sue corporaz1om delle arti. A quello poi, come pure è noto, succedono prima della fine del sec. XVI, parecchi altri statuti, lo studio comparativo dei quali ci presenterebbe un largo quadro di tali cambiamenti avvenuti col tempo nelle attribuzioni e nel numero stesso degli ufficiali dell'arte. Or bene allo statuto del 1301 seguono, nello stesso codice, annuali correzioni ed aggiunte che vengono fino al 1309, fino a quando cioè fu resa necessaria una nuova trascrizione delle leggi, spoglia delle cancellature e arricchita delle addizioni che prov visoriamente avevan trovato posto in fine del codice. Se dob biamo credere ad un ordine emanato nel 1305 dagli statutari dell'arte, già in quell'anno Sl era pensato a dare ordine e chia rezza alle varie disposizioni di legge emanate nei diversi tempi, ed erasi stabilito che lo statuto fosse riordinato e ricopiato. Ma ciò non avvenne: e difatti lo stesso codice continua ad essere corretto ed accresciuto fino al 1309. Forse soltanto nel 1310 si esegui l'ordine emanato nel 1305, che corrispondeva ad un biso gno cresciuto sempre più, e si fece una ricopia degli statuti. L'ipo tesi è corroborata dal fatto che fino al 1316 non abbiamo più statuti di Calimala. Solo supponendo che sia andato perduto un codice intero contenente un vero statuto colle annuali sue ad dizioni, che, se è vera l' ipotesi, sarebbero venute dal 1310 al 1310, noi possiamo spiegare tale lacuna. Lo statuto del 1316 starebbe a quello del 1310 ed alle aggiunte sue, come lo statuto del 1339 a quello del 1332 ed aggiunte posteriori, e quello del 1301 agli statuti ed aggiunte tutte ad esso anteriori Per il solo periodo adunque che va dal 1301 al 1309 noi possiamo stu diare senza interruzione l'opera degli statutari di Calimala, ed esaminarne le riforme.
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