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«La plasticità al tramonto della scrittura» è un manifesto filosofico e un'autobiografia intellettuale. Il saggio ha per tema uno dei motivi più importanti della filosofia europea negli ultimi cinquant'anni: la decostruzione. Catherine Malabou, con uno stile vibrante, cerca un'alternativa alle nozioni di traccia, resto, scrittura, sondando l'ipotesi di una "ri-materializzazione" e di una "ri-monetizzazione" del pensiero filosofico contemporaneo. Punto di approdo e di costante ripartenza è la comprensione post-metafisica della forma: una forma perennemente dislocata, forma "in sé" irriducibile alla presa del "per sé", che tuttavia è in grado di generare quel regime della visibilità e dell'evidenza che rappresenta una sorta di nuova infanzia della storia. Prova evidente e più generale di questo movimento è il profondo mutamento epistemologico contemporaneo, consistente nel passaggio da un'episteme del codice (dalla linguistica alla scrittura del dna) a un'episteme della messa in immagine (della quale le immagini della neurologia forniscono il paradigma maggiore). Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.