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Giudicato un tempo un ambito assolutamente secondario, il commercio era invece il settore più dinamico e redditizio dell'economia greca poiché diversamente dall'agricoltura e dell'artigianato si trovava a operare tra una polis e l'altra e quindi riusciva in una certa misura a sfuggire al pieno controllo dell'autorità politica, la quale non poteva imporre norme troppo coercitive e si limitava pertanto a cercare di incentivare i mercanti a frequentare il suo mercato, pena la perdita dell'indispensabile servizio offerto da questi. Il presente studio esamina le figure dei protagonisti del commercio greco, gli emporoi e i naukleroi, esaminandone il rapporto reciproco e i loro diversi ruoli, suggerendo, sulla base di uno stretto confronto tra fonti letterarie, epigrafiche, papirologiche e archeologiche, di vedere nei secondi dei veri mercanti-armatori di condizione agiata e per nulla illetterati, come vuole invece la vulgata moderna. Al contrario, i mercanti greci sembrano essere stati in grado di comprendere le leggi intrinseche dell'economia di mercato e di servirsene a proprio vantaggio, riconoscendo i vantaggi dell'economia di scala e della riduzione dei costi da questa generata, senza tuttavia sviluppare un'autentica mentalità capitalista né tantomeno un'economia capitalista. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.