Ulteriori informazioni
Che i musei esibissero stampe e disegni, e solo per un periodo di tempo limitato per ragioni di conservazione, non era un fatto ovvio nell¿Italia del Diciannovesimo secolo. Le teorie riguardo depositi appropriati e pratiche di tutela cambiarono fondamentalmente tra il 1861 e il 1909 con la fondazione dei gabinetti disegni e stampe. Due fattori guidarono questa trasformazione. Come prima cosa, l¿accresciuto valore estetico e intellettuale attribuito a disegni e stampe alimentò l¿autonomia delle collezioni di grafica all¿interno del loro contesto istituzionale. Secondo, il riconoscimento del danno causato da un¿esposizione prolungata alla luce portò ad abbandonare le mostre permanenti, a scopo di conservazione. Facendo ricorso a materiale d¿archivio per lo più inedito, questo libro ripercorre la fondazione dei gabinetti disegni e stampe ponendo l¿attenzione a nove musei statali in Italia (Bologna, Firenze, Milano, Modena, Napoli, Parma, Roma, Torino e Venezia). Le loro collezioni vengono analizzate in rapporto ai più ampi mutamenti nella valutazione di stampe e disegni e all¿evoluzione della missione dei musei d¿arte. Inoltre, il libro indaga il ruolo degli storici dell¿arte Paul James Kristeller, Adolfo Venturi e Corrado Ricci, le forze motrici dietro alla trasformazione delle pratiche di curatela della grafica. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.