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"Giochiamo sull'impossibile. L'impossibilità di avere una casa e di chiedere la luna, e visto che sono entrambi impossibili ... meglio optare per la luna". E' questo il curioso ma assolutamente ambizioso obiettivo di Giorgio de Finis, ideatore del "Museo dell'Altro e dell'Altrove" e Direttore del Macro. E' un'immagine cruda, non lo si nega, ma folgorante in grado di descrivere il MAAM, sorto in un quadro di iniziale illegalità per fornire una risposta alla questione dell'emergenza abitativa e come forma di rigenerazione urbana di una vasta area in un evidente stato di abbandono. Elemento da non sottovalutare. La progettazione e la cura del territorio non sono, infatti, finalizzate solo a diminuire le possibilità concrete di commettere un reato ma tentano di ridurre anche tutti quei fattori, come l'emarginazione, l'etichettamento e la disoccupazione, che causano disagio sociale. Quali sono allora gli strumenti in grado di risolvere tali criticità? Misure che oscillano tra la legalità e l'illegalità. Tra il "sacro" ed il "profano". Soluzioni opposte per le medesime problematiche: l'occupazione abusiva di beni immobili in disuso ed il riuso dei beni confiscati.
Info autore
Anna Arena (1992) è nata e cresciuta a Roma. Si è laureata in giurisprudenza all'Uni. La Sapienza con un progetto di Tesi dal titolo "Design Ambientale: tra Urbanistica e Criminologia". Ha pubblicato articoli in riviste scientifiche universitarie e ha svolto esperienze lavorative presso il T.O., Uff. del Giudice Tutelare e l'Avv. di Roma Capitale.
