Esaurito

Di pura razza italiana. L'Italia «ariana» di fronte alle leggi razziali

Italiano · Tascabile

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Alla fine degli anni Trenta, con la conquista dell'Etiopia e la proclamazione dell'Impero, l'Italia fascista sente il bisogno di affiancare alla nuova coscienza imperiale degli italiani anche una coscienza razziale. Ben presto dal "razzismo africano" si passerà all'antisemitismo, e nel 1938 in pochi mesi si arriverà alle fatidiche leggi razziali che equivalsero alla "morte civile" per gli ebrei, banditi da scuole, luoghi di lavoro, esercito, ed espropriati delle loro attività. Tutti gli italiani "ariani" aderirono, dai piccoli balilla che non salutavano più i compagni, a gente comune e alti accademici che volsero le spalle agli ex amici. La bella gioventù dell'epoca (universitari, giornalisti e professionisti in erba) rappresentò l'avanguardia del razzismo fascista. Molti di loro avrebbero costituito l'ossatura della classe dirigente della Repubblica, ma quasi tutti in quel quinquennio furono contagiati dal virus antisemita. Ecco perché per circa sessant'anni c'è stata una sorta di autoassoluzione nazionale che gli storici non hanno pienamente rivisto. Per restituirci un'immagine più veritiera dell'atteggiamento della popolazione di fronte alla persecuzione dei connazionali ebrei, Avagliano e Palmieri hanno scandagliato un'enorme mole di fonti.

Dettagli sul prodotto

Autori Mario Avagliano, Marco Palmieri
Editore Baldini + Castoldi
 
Lingue Italiano
Formato Tascabile
Pubblicazione 01.01.2013
 
Pagine 446
Serie I saggi
Baldini + Castoldi
Baldini + Castoldi
I saggi
Categoria Scienze umane, arte, musica > Storia

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