Esaurito

Vita scritta da se medesimo

Italiano · Tascabile

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Tra gli otto letterati napoletani invitati Vico fu l'unico ad aderire al Progetto ai letterati d'Italia per scrivere le loro Vite, del signor Co. Giovannartico di Porcìa. Quando, intorno al 1723, inviava il manoscritto dell'autobiografia (per noi perduto), il filosofo napoletano era già noto ai letterati italiani e citato in un interessante carteggio del Porcìa con Ludovico Antonio Muratori e Antonio Vallisnieri. Ad essere coinvolto fu anche l'abate Antonio Conti che manifestò grande interesse per la ristampa veneziana della Scienza nuova, così suscitando l'attenzione di Vico che in lui vide uno studioso di fama europea in grado di diffondere l'opera fuori dei confini nazionali. La proposta di scrivere un'autobiografia giungeva propizia, perché, negli anni della stesura della Scienza nuova prima, alla sua consacrazione intellettuale giovava il poter ripercorrere le tappe della formazione filosofica. Il taglio del racconto autobiografico è storico-filosofico, aggettivi che Vico utilizza come sostantivi in contesti distinti ma in una coerente dimensione di confronto e di polemica con Cartesio e il cartesianesimo meridionale del suo tempo.

Dettagli sul prodotto

Autori Giambattista Vico
Con la collaborazione di F. Lomonaco (Editore)
Editore Diogene Edizioni
 
Lingue Italiano
Formato Tascabile
Pubblicazione 01.01.2012
 
Pagine 286
Serie Quaderni di Logos
Diogene Edizioni
Diogene Edizioni
Quaderni di Logos
Categoria Scienze umane, arte, musica > Storia

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