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Refrattario alla retorica e ai vezzi di molta accademia, Solmi non fu critico d'arte istituzionale ma, amico e sodale di pittori e scultori, potè seguirne passo dopo passo i percorsi, affascinato dalla creatività unica e irripetibile del vero artista: "... vane sono formule e programmi, vano persino l'altissimo esempio degli antichi quando difetti, nell'artista, il vivo sentimento, sempre eretico e individuale, della vita vivente che nell'arte cerca la sua forma". Senza mai cedere alla semplicistica tentazione di "incasellare nomi ed opere sotto le bandiere degli astratti "programmi", "correnti" e "tendenze", e in un'epoca senza centri come il Novecento, in cui "il vero artista è, in ogni senso, solo", Solmi riesce nondimeno a tracciare un panorama tanto composito quanto coerente, scoprendo gli occulti reticoli che connettono fenomeni all'apparenza distanti. Dagli scritti raccolti in questo volume nasce così, inattesa, una vera e propria storia dell'arte italiana della prima metà del secolo scorso (non senza uno sguardo prensile anche a ciò che succedeva oltre confine e al passato). Arte che Solmi osserva con lo stesso magistrale discernimento che ha sempre fatto valere nella critica letteraria, intuendo spesso il genio e l'originalità di molti artisti - da Carrà a De Pisis, da De Chirico a Sironi, da Modigliani a Morandi a Casorati - ben prima della loro piena affermazione pubblica. Con una nota di Antonello Negri. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.