Esaurito

Il sasso e il nome. Iscrizioni funerarie tra XVIII e XIX secolo con una scelta di epigrafi veronesi

Italiano · Copertina rigida

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Da sempre l'umanità riflette sulla propria fine, alimentando la speranza di una vita oltre la morte, o chiudendosi entro l'orizzonte di una dimensione puramente terrena. Nell'un caso e nell'altro, monumenti e iscrizioni funerarie stanno a testimoniare un "sentire" che si manifesta nell'elogio delle virtù del defunto o nell'espressione del dolore dei sopravvissuti. Tra i vivi e i morti si stabilisce quell'intenso rapporto affettivo che il Foscolo definisce "corrispondenza d'amorosi sensi". Se fino al Settecento molte epigrafi contenevano il riferimento alla mort de soi (ossia alla morte del soggetto, al corpo sepolto e al suo disfacimento in attesa della risurrezione), intorno alla metà del secolo prevale l'attenzione per la mort de toi, che si esprime nel dolore dei vivi che piangono la scomparsa dei propri cari. La morte non annulla il legame con i defunti: essi continuano a vivere nella memoria personale e collettiva e spesso in un aldilà definibile sia in termini di fede cristiana sia in forme di spiritualismo laico.


Dettagli sul prodotto

Autori Simona Cappellari
Editore QuiEdit
 
Lingue Italiano
Formato Copertina rigida
Pubblicazione 01.01.2010
 
Pagine 374
Serie QuiEdit
QuiEdit
Categoria Scienze umane, arte, musica > Arte > Storia dell'arte

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