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Teatri di confine. Il postdrammatico al carcere di Bollate

Italiano · Tascabile

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I detenuti non sono persone fuori dalla società, ne hanno fatto parte e ritorneranno a farne parte. La Costituzione italiana prevede il reinserimento sociale di chi ha sbagliato, ha cioè fiducia nella possibilità di cambiamento e di evoluzione degli individui. A tale proposito il teatro in carcere rappresenta una delle espressioni più efficaci di un modello educativo "non formale" che può stimolare il percorso rieducativo nei luoghi di detenzione. Questo volume si propone come sintesi di una delle molteplici esperienze teatrali in Italia, l'attività della cooperativa e.s.t.i.a. al carcere di Bollate, dove da dieci anni è presente una compagnia formata in larga parte da detenuti. Attraverso la drammaturgia, i laboratori, le esperienze e le performances che ivi sono nate, è possibile capire il valore pedagogico del teatro al fine di fronteggiare l'isolamento e la marginalità socioculturale propria dei luoghi di pena e creare un senso di appartenenza e una prospettiva destinati a durare ben oltre la breve parentesi di una messinscena.


Dettagli sul prodotto

Autori Valentina Garavaglia
Editore Lingenbrink Georg
 
Lingue Italiano
Formato Tascabile
Pubblicazione 31.03.2014
 
EAN 9788857518497
ISBN 978-88-575-1849-7
Pagine 268
Dimensioni 140 mm x 210 mm x 8 mm
Serie Mimesis
Filosofie del teatro
mimesis
Filosofie del teatro
Categoria Scienze umane, arte, musica > Arte > Teatro, balletto

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