Esaurito

Eugen Drewermann interprete di Kierkegaard. Le quattro forme kierkegaardiane della disperazione rilette alla luce della psicoanalisi

Italiano · Tascabile

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Sulle macerie della destituzione del moderno disimpegno metafisico-sostanzialistico, la cultura contemporanea post-moderna ha costruito insidiose derive della soggettività, ne ha profilato il rovesciamento al di fuori di se stessa e ha plasmato un sé non più monolitico e ipertrofico, ma borderline, vulnerabile ed eccentrico, scisso in quello scarto tragico tra fattualità e pretesa che ne "La malattia per la morte" Søren Kierkegaard con acribia psicologica e sensibilità anacronistica definisce "disperazione", intesa come epifenomeno di un'esistenza segnata dalla contestazione pessimistico-scettica del sé che de facto si è. Il presente lavoro inquadra e attualizza tale riflessione nella cornice ermeneutico-psicoanalitica di Eugen Drewermann, il quale presenta la fenomenologia kierkegaardiana del sé disperato come una fenomenologia del profondo, e la "disperazione" come la conseguenza dell'elaborazione distorta dell'angoscia esistenziale e di un rapporto sbagliato con se stessi che sfocia nel rifiuto di sé, nella stagnazione spirituale, in stati di disagio e di squilibrio psico-esistenziali (nevrosi).

Dettagli sul prodotto

Autori Alessandra Granito
Editore Orthotes
 
Lingue Italiano
Formato Tascabile
Pubblicazione 01.01.2013
 
Pagine 268
Dimensioni 149 mm x 211 mm x 30 mm
Peso 404 g
Serie Studi kierkegaardiani
Orthotes
Orthotes
Studi kierkegaardiani
Categoria Scienze umane, arte, musica > Storia

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