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Lione all'italiana
Due secoli di presenza italiana nella regione Lionese
Da due secoli, decine di migliaia di italiani si sono stabiliti a Lione, poi nella sua agglomerazione. All'inizio si trattava soprattutto di contadini poveri che, per una parte dell'anno, lasciavano le montagne italiane per andare a guadagnare qualche soldo nelle officine o nei cantieri edilizi, come gessatori, mosaicisti, scultori del legno, tessitori o lattonieri. Poi, di pari passo con lo sviluppo industriale, sono sempre più numerosi a stabilirsi a Lione per lavorare nelle fabbriche che nascono ai margini della città. Sorgono, allora, interi quartieri marcati da una forte presenza italiana, si sviluppano aziende e negozi italiani, si aprono delle associazioni. Ciò permette a queste persone sradicate di preservare il loro modo di vita, le proprie tradizioni, e un po'del calore della loro regione d'origine. Quest'immigrazione ha continuato a durare fino alla fine degli anni'60, a tal punto che oggi numerosi lionesi contano tra i loro antenati un emigrante che ha dovuto lasciare l'Italia natia.
Chi erano allora questi italiani e qual'è stata la loro vita nel corso di questi due secoli di immigrazione a Lione ? Come hanno, a poco a poco, trovato il loro posto nella città ? Quale memoria ha lasciato quest'immigrazione, la più importante a Lione di questi ultimi due secoli ?
Lo storico Jean-Luc de Ochandiano affronta tali questioni, e molte altre, in questo libro ricco di illustrazioni.