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Quanto si legger in questo libro frutto di ricerche lunghe, intense e intelligenti, che Josephine Rogers Mariotti ha condotto per proiettare una luce verisimile su un quadro celebrato fino alla mistificazione, sulla donna in esso ritratta, sulle relazioni che corsero tra Francesco del Giocondo e la famiglia medicea, e finalmente tra Lisa medesima e Giuliano de' Medici. Una relazione - quest'ultima - che rende pienamente plausibile la congettura dell'identit (per lo pi rigettata) fra il ritratto di Lisa ricordato da Vasari e quello commissionato a Leonardo da Giuliano (conforme alla memoria serbata da Antonio de Beatis). Il rapporto fra Giuliano e Lisa va inquadrato sostiena l'autrice - nel clima e nelle consuetudini della tradizione petrarchesca. E, una volta si convenga su questa specificazione, riuscir ammissibile la richiesta d.un principe a un maestro rinomato di ritrarre una donna ch'era sposa d'un altro. Ipotesi fondata; come la critica letteraria c'insegna a credere. Non di meno confesso che non avrei troppe difficolt a supporre scambi pi concreti delle parole. Parole che comunque mi figuro sussurrate in una stanza di quel monastero (pi monzese che fiorentino) che i due frequentavano. Che sia questo un modo per darsi ragione anche di quel "sorriso" che Vasari - forse non ignaro dei fatti - defin "ghigno tanto piacevole"?. (Dalla presentazione di Antonio Natali)