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Il brutale assassinio della marchesa de Langrune nel suo castello lascia le autorità locali sconcertate, ma il celebre ispettore Juve di Parigi riconosce in quel caso la mano di Fantômas - un criminale così prodigiosamente malvagio ed elusivo che molti lo considerano una leggenda. Seguendo la scia di omicidi, rapine di gioielli ed esplosioni lasciate dall'arcicriminale, l'indomabile Juve insegue i sospetti dai bassifondi e dalle osterie dell'underworld fino alle sale da ballo dell'alta società, assumendo tanti travestimenti quanti il suo nemico mutaforma nella sua implacabile caccia.
Apparso per la prima volta nel 1911, Fantômas nacque quando l'editore Arthème Fayard incaricò Pierre Souvestre e Marcel Allain di creare una nuova serie che potesse sfruttare l'appetito del pubblico francese per i romanzi polizieschi - Arsène Lupin, Zigomar e Nick Carter erano già personaggi popolari le cui avventure si potevano leggere nei periodici dell'epoca. I due collaboratori adottarono un ingegnoso metodo di produzione letteraria di massa, scrivendo capitoli alterni, così da pubblicare un nuovo seguito ogni mese per diversi anni. Crimini elaborati, congegni tecnologici e violenze raccapriccianti resero la serie un successo presso il grande pubblico: i 32 volumi scritti da Souvestre e Allain vendettero oltre cinque milioni di copie. Ma Fantômas riuscì anche a superare i confini del tipico pubblico della narrativa popolare: figure di spicco dell'avanguardia - Guillaume Apollinaire, André Breton, Max Jacob e René Magritte, tra gli altri - lodarono e resero omaggio a Fantômas in prosa, poesia e pittura, apprezzando la natura surreale e immaginativa dei paradossi impossibili e delle identità cangianti dei romanzi.