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Le comunità pentecostali, sorte poco prima o durante il fascismo austriaco, subirono dure repressioni nella fase iniziale, che spesso fecero degenerare promettenti inizi in piccoli gruppi. Subirono duramente la pressione dello Stato corporativo, del regime nazista e le conseguenze della guerra. Per questo motivo presero le distanze dagli elementi teologici fondamentali del pentecostalismo (lingue, stile di predicazione entusiasta) e modificarono il proprio nome per ottenere la tolleranza dello Stato. Per non mettere in pericolo la propria vita, non si opposero pubblicamente all'antisemitismo, ma agirono qua e là in segreto. Tuttavia, non presero le distanze dalla "comunità sorella" ebraico-cristiana di Vienna, ma le assicurarono la loro collaborazione e amicizia nonostante i tempi difficili della seconda guerra mondiale. In nome di questa eredità storica, chiedo di difendere i perseguitati e la libertà di religione e di benedire il popolo ebraico. Questa ricerca è dedicata ai cristiani (secondo le testimonianze riportate in questo lavoro) che hanno aiutato gli ebrei durante il nazionalsocialismo, ma anche a tutti gli ebrei assassinati che non hanno ricevuto un aiuto sufficiente.
About the author
Mestre em Ciências Humanas em Teologia: Pastoral (Universidade de Gales: Trinity Saint David). 2005 Vicariato em Karlsruhe. 2006-2016 Pastor/Clérigo de uma igreja reconhecida pelo Estado em Salzburgo. Atividade docente e de professor.