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Nella cultura occidentale, la natura assume volti contrastanti: entità pura e benevola, da un lato; forza selvaggia e mostruosa, dall'altro. Si tratta di rappresentazioni che rivelano uno sguardo teso fra il desiderio di controllo e il riconoscimento di ciò che sfugge a ogni dominio. Da sempre, questa ambivalenza ha permesso di utilizzare la natura come riferimento per tracciare il confine tra ciò che è ritenuto normale e ciò che, al contrario, viene respinto, negato ed escluso: il contronatura. Mostri, prodigi e corpi indisciplinati sono alcune delle figure che popolano i margini di una natura concepita come pura, sana e binaria. Ovunque emerge, il contronatura apre uno spazio di resistenza e offre una prospettiva privilegiata sulla complessità dei viventi nei regni animale e vegetale, portando alla luce comportamenti che mettono in crisi il dogma della riproduzione e la lotta per la supremazia, in favore del desiderio e della cooperazione. Esaminando i meccanismi di oppressione che l'umanità ha imposto sull'ambiente e sui corpi che lo attraversano, ecologia e teoria queer diventano alleate nel sovvertire l'immaginario econormativo. Insieme alle arti contemporanee - cinema, musica, arti visive e performative - esplorano una pluralità di nature contronatura, invitandoci a immaginare nuovi modi di rappresentare le alterità nell'Antropocene. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.