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Rufo di Efeso fu un medico greco di grande rilievo, di cui ci è giunta, purtroppo, una parte esigua delle opere. Tra queste, l'opuscolo intitolato Quaestiones Medicinales, Domande per il malato, rappresenta un unicum nel panorama della letteratura medica antica: Rufo difende l'importanza dell'interrogazione dei pazienti, del dialogo, nell'ambito della relazione di cura. Solo attraverso questa forma di interazione è possibile, per il medico, superare il suo deficit cognitivo strutturale: non avere conoscenza, né esperienza diretta, del male che deve curare, del corpo del paziente e della sua storia. L'attualità di questo approccio è indubbia, se si pone mente ad alcuni sviluppi della medicina contemporanea, come la medicina narrativa: ciò rende ancora più rimarchevole la tesi di Rufo, se rapportata al contesto della medicina antica. A riprova dell'esigenza mai superabile di mantenere sempre vivo il rapporto con i testi antichi. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.