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'L'allenatore di Salvatore Bruno non ha precedenti: impossibile trovargli un albero genealogico. Letterariamente, lo si direbbe un orfano, non proviene che da se stesso'. Così Cesare Garboli presentava uno dei romanzi più sorprendenti e anticonformisti degli anni Sessanta. Il protagonista, alter-ego dell'autore, è attanagliato da un fuoco d'amore che non riesce a estinguere se non a costo della propria integrità fisica e mentale. Il bersaglio di questa offensiva del cuore è femminile, ma non è una donna: è la Juventus, la squadra che assorbe e risolve interamente il mondo del narratore. Il boom economico, le "magnifiche sorti e progressive" della società civile e di quella letteraria vengono smascherate da Bruno in un corpo a corpo linguistico raffinato e godibile, che attraversa i registri del lirico (come nella descrizione del gol dello juventino Praest), del comico e del grottesco. Un antiromanzo sul calcio e sull'amore. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.