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Nel suo Trattato di Medicina, suddiviso in 19 racconti e ¿, non c'è traccia delle centinaia, per non dire migliaia, di pagine che conferiscono "peso" a ogni trattato che si rispetti. Tanto meno si parla di medicina. Ci troviamo davanti a un libricino smilzo che mette il naso in faccende che ci riguardano: i retroscena della formazione universitaria dei futuri Ippocrate, la lotta dei medici per restare umani in una realtà ostile, la tragicommedia in scena nelle sale operatorie, i risvolti di una professione che è passione, missione e ossessione. Storie vere, surreali, paradossali. Quelle che "a volte la realtà supera di gran lunga la fantasia". Dosi massicce d'ironia, cinismo e poesia. Tinte nero-gotico e rosso-splatter. La lettura è consigliata a un pubblico capace di restare appeso al filo della tensione nervosa. Con un'avvertenza: rispettare la posologia suggerita dal medico-scrittore. Commuoversi dolcemente, ridere amaramente. Introduzione di Giulio Mozzi. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.