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«La poesia è essenziale, la poesia spoglia l¿eccesso per cercare la parola giusta, il senso che chiarifica. La poesia apre mondi di senso, di consapevolezza improvvisa e lo fa toccando corde intime. Quando un componimento parla proprio a te, alla tua pancia e al tuo cuore, è come se pompasse più forte il sangue nelle vene. È come la primavera: risveglia! Per questo la poesia civile, politica, impegnata, o come la si voglia chiamare, è un dono, perché per sentirla basta mettersi in ascolto e arriva diretta con le sue verità, le sue crudità e denunce. Eppure abbiamo disimparato a fare memoria e a costruire lotte sociali anche attraverso di lei. Sembra esserci sempre meno tempo, meno spazio, meno orecchie per questa arte in un¿epoca che corre veloce. Abbiamo dismesso e dimenticato i cantanti di strada e i declamatori da osteria, da casa del popolo, da manifestazione. Eppure qualcuno ha resistito, qualcuno è ancora tra noi. Giovanni ad esempio, il cantore che brinda alla memoria con il bicchiere della staffa; il compaesano che trovi nei luoghi dell¿incontro solidale a incartare la farina con un pö di storie; il militante che con le parole rivoluziona il sentire.» Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.