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Così vicina e così lontana da Venezia: la storia della Giudecca riflette questa duplice natura. Fin dai tempi più antichi scelta come sede di attività produttive pericolose e allo stesso tempo luogo ideale, dove edificare ville e conventi che poi Napoleone distrusse o trasformò in caserme e nelle nuove carceri. Con l¿inizio della rivoluzione industriale in laguna, l¿isola cambia veste: quegli stessi spazi divennero preziosissimi per la costruzione delle fabbriche e la mole del mulino Stucky cambiò definitivamente il paesaggio. L¿istituzione di orfanatrofi, case famiglia, istituti per l¿infanzia abbandonata o tubercolosa ne rimarcò nuovamente il destino di luogo di emarginazione. Poco più di un secolo dopo, l¿irreversibile crisi costrinse alla chiusura di tutti gli opifici e così anche alla Giudecca, alla fine del Novecento, l¿¿industria del forestierö divenne pressoché l¿unica attività produttiva dell¿isola. Al posto di ciminiere, capannoni e istituti religiosi o laici sorsero così abitazioni di lusso, sempre più spesso acquistate da stranieri che volevano possedere una casa che fosse vicina a Venezia, ma, nello stesso tempo, distante dagli itinerari dei tour organizzati. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.