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Nel 2021 sono stati accertati 30.590 reati ambientali, alla media di 84 reati al giorno, circa 3,5 ogni ora. Quasi il 44% si è concentrato in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ossia nelle regioni a tradizionale insediamento mafioso. Il ciclo del cemento guida la ¿classificä delle filiere illegali, con 9.490 reati, seguito da quello dei rifiuti e dagli illeciti contro la fauna. E non si parla solo di abusivismo edilizio, ma anche di opere pubbliche. Da Sud a Nord, infatti, le cosche sono saldamente inserite nella filiera illegale degli appalti, avvalendosi degli strumenti della corruzione, dell¿intimidazione e del voto di scambio. Nello stesso arco di tempo, i procedimenti penali istruiti dalle procure sulla base della legge 68/2015, norma che ha introdotto gli ecoreati nel Codice Penale, sono stati 878. Il delitto in assoluto più contestato è stato quello di inquinamento ambientale, con 445 procedimenti, anche se il maggior numero di ordinanze di custodia cautelare, 497, è scattato per l¿attività organizzata di traffico illecito di rifiuti. Sono solo alcuni dei numeri che fotografano l¿impatto dell¿ecomafia e della criminalità ambientale sulle risorse del nostro Paese, la qualità della vita dei cittadini, la crescita di un¿economia sana e davvero sostenibile. Una zavorra che rende ancora più difficile la sfida della transizione ecologica e della lotta ai cambiamenti climatici. Una sfida che Legambiente, insieme ai suoi circoli e agli avvocati dei Centri di azione giuridica, conduce dal 1994 e che oggi, più che mani, chiama in campo l'intero Paese. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.