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In fine Gino Iorio lancia un invito a tutti: "Lascia aperto il tuo baule". Il mio pensiero rivà alla mia fanciullezza, quando leggevo Topolino, un fumetto che, oltre al semplice raccontino, suggeriva dei concetti profondi; Pippo, fedele amico, a volte saliva sulla sua soffitta e, cercando qualcosa, apriva un baule e rispolverava vecchi ricordi della sua vita e di quella dei suoi parenti, riandando indietro con la mente. Passano gli anni e ¿Così le albe, i tramonti, / i sogni di ognuno. / Si avverano / e si perdono nel baule dei ricordi¿ e, quando sarà colmo, il poeta invita a lasciarlo aperto per far ¿attingere ricchezza a chi ha bisogno di aiuto, sapienza a chi ha voglia di conoscere, amore¿. In chiusura il poeta confessa: ¿Anch¿io stasera ho aperto il mio: / forse non c¿era ricchezza, / forse non c¿era sapienza, / ma l¿amore c¿era. / E la gioia / mi ha invaso l¿animä. Nelle sue liriche vi è un¿alternanza di gioia e dolore di passato, presente e futuro immersa in una natura che accompagna le evoluzioni dell¿animo umano e quasi spiega all¿uomo come comportarsi. Ed il baule diventa uno scrigno che custodisce i veri valori dell¿esistenza. Prefazione di Carlo Roberto Sciascia. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.