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A quarant'anni dalla scomparsa di Giovanni Luzzi (1901-1982), noto avvocato penalista, poeta-romanziere, meneghinologo "ed altre bazzecole" - come scrisse in una breve e ironica autobiografia poco prima di andarsene - Meravigli ripropone in una nuova edizione un grande classico del giallo storico milanese, anzi, il giallo milanese per antonomasia. Fondatore - assieme ad Antonini, Bianchi, Gabiazzi e Mainardi - dell'Accademia del Dialètt Milanes, profondo conoscitore della storia cittadina ma anche studioso di psicologia giudiziaria e filologia, con l'estro del grande romanziere e l'acume dell'esperto di diritto penale, Luzzi ricostruisce con una meticolosità, che non sconfina mai nella pedanteria, uno dei primi processi penali mediatici, a carico del cosidetto "mostro della stretta Bagnera", al secolo Antonio Boggia (1799-1862), primo assassino seriale italiano e - per una sorta di beffardo contrappasso - ultimo civile condannato a morte per impiccagione del Regno d'Italia. In appendice El process del Boggia, scritto ritrovato di Delio Tessa (1922). Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.