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Tutti i grandi cercatori spirituali hanno guardato all'Egitto come alla patria dell'iniziazione. Alcuni di loro, come Schwaller de Lubicz, vi hanno trascorso anni interi studiando il messag-gio celato dietro gli enigmatici geroglifici e la monumentale architettura. Ma nessuno si ¿è recato a Ta-Meri (la terra-magnete-del-cielo) con un intento religioso, interrogando l'aldilà¿ e dimenticando la storiografia sempre proteiforme: "Sono stato tutto pei morti e pei capolavori, ove sono sepolti i pensieri umani più¿ nobili", dir¿ il S¿r Pèladan, l'ultimo della sua razza a peregrinare tra necropoli millenarie e a dialogare col doppio della Sfinge e dei Geni del Tempio e del deserto. Il pellegrinaggio di un discepolo di Cristo che trova nella religione del Nilo la dottrina che meglio di ogni altra ha preparato l'avvento del suo Maestro, e dove ogni parvenza di contemporaneità¿è stata cancellata con la chiara intenzione di tornare a quell'Egitto prima delle sabbie, quando a regnarvi erano i figli degli dèi, signori di un reame che rimane un mistero e che ha il profumo di un mondo perduto. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.