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C'è una canzone italiana famosa in tutto il mondo che non è "Nel blu dipinto di blu" e neanche "'O sole mio". È "Odio l'estate", meglio nota come "Estate". Nel 1960 la scrissero Bruno Martino, che compose la musica, e Bruno Brighetti, autore del testo. Come poche altre canzoni, "Estate" ha in sé la malinconia dell'autunno, la forza dell'inverno, la speranza della primavera e il pretesto dell'estate. Difficile resisterle. Tanto che non si contano le centinaia di interpreti e musicisti che l'hanno cantata e suonata, praticamente in tutto il mondo. Non c'è pianobar o night club in cui questa canzone non sia stata eseguita. Eppure pochi italiani conoscono le fortunate "sorti di questo brano e la vellutata voce di Martino soffiata sulle eleganti note del pianoforte. Una lacuna in fondo facile da spiegare: "Estate" non è una canzone popolare, da piazza, bensì confidenziale e per di più jazz; o meglio, è l'unica canzone italiana ad essere considerata uno standard jazz internazionale, tanto che la sua forza trascinante e la sua importanza melodica hanno fatto capitolare al suo cospetto grandi musicisti: da Joào Gilberto a Chet Baker, da Michel Petrucciani a Toots Thielemans. In questo volume Paola De Simone delinea un ritratto partecipe di Bruno Martino uomo e artista, ripercorrendo le tappe fondamentali di una carriera in salita, che nel 1993 subì una battuta d'arresto. Dimenticato dai più, restarono la sua musica raffinata e la delicatezza di un artista non comune. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.