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La storia delle notizie televisive in India è intrecciata e legata alla liberalizzazione dell'economia, dopo oltre quattro decenni di indipendenza. La liberalizzazione, unita alla deregolamentazione, ha portato alla fine del monopolio governativo sulle trasmissioni di notizie e all'ingresso del settore privato. Oggi l'India vanta oltre 200 canali televisivi di informazione, diventando il Paese con il maggior numero di emittenti televisive al mondo. Questo studio è una ricerca pionieristica, approfondita e penetrante che fa luce sui contenuti dei canali televisivi indiani, mettendo in evidenza la loro sopravvivenza finanziaria, basata principalmente sulla pubblicità. In India, la popolarità dei canali televisivi di informazione viene misurata in termini di indici di ascolto televisivo, che spesso determinano le entrate di un canale televisivo. Tale imposizione ha costretto i canali televisivi a selezionare contenuti informativi in grado di attirare i TRP e gli inserzionisti. Poiché gli inserzionisti considerano l'India principalmente un mercato urbano e di classe media, la maggior parte dei canali trascura una rappresentazione e una copertura adeguate dei telespettatori rurali e delle loro problematiche. Questo studio conferma inoltre in modo conclusivo l'opinione secondo cui, anziché l'interesse giornalistico, è l'attrazione dell'attenzione del pubblico a determinare i contenuti dei canali televisivi indiani.
About the author
Il dottor Brajesh Kumar Singh, direttore esecutivo di ABP Asmita, un canale televisivo indiano, ha più di 20 anni di esperienza nella stampa e nei media elettronici ed è profondamente coinvolto nella ricerca sulla comunicazione. Il dottor Singh è docente ospite e membro di un gruppo di esperti di varie istituzioni accademiche. Continua a tenere conferenze e a partecipare a convegni accademici.