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Lo scopo di questo studio è stato quello di esplorare l'evoluzione delle opere teatrali di David Hare e David Rabe, concentrandosi sui loro drammi verbali, per arrivare a comprendere il loro successo come drammaturghi del dissenso popolare in Gran Bretagna e negli Stati Uniti nella seconda metà del secolo scorso e nel primo decennio del XXI. La popolarità di Rabe e Hare presso la maggior parte del pubblico, nonostante i temi pessimistici e anti-establishment delle loro opere, può essere attribuita a un fattore principale: sono in grado di insinuare un gruppo di persone, un governo, un Paese o addirittura il mondo intero utilizzando solo pochi personaggi unici, articolati ed empatici. Forse la differenza principale tra Rabe e Hare riguarda la relazione tra il linguaggio e il sé. Nelle opere di Hare, i personaggi sono definiti da ciò che dicono. Il linguaggio offre loro l'identità di sé e rivela la maggior parte dei loro bisogni inconsci. Per lui, quindi, lo strumento linguistico facilita lo scambio di pensieri e sentimenti. Tuttavia, la percezione di Rabe del linguaggio è molto diversa. Nelle sue opere, i personaggi usano lo scambio verbale per nascondere più che per rivelare emozioni e idee. Spesso usano il linguaggio come paravento per nascondere il loro vero io.
About the author
La dottoressa Sarah Attia è nata il 27/10/1979 in Egitto. Ha studiato letteratura inglese e si è laureata nel 2001. Ha poi conseguito un master nel 2004 presso l'Università Lumière, in Francia. Nel 2016 ha conseguito il dottorato di ricerca (First Class Honours) presso l'Università di Benha. Parla arabo, inglese e francese. Lavora nell'insegnamento della lingua inglese e della traduzione dal 2002.