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In ortodonzia, uno degli obiettivi principali del trattamento è quello di raggiungere e preservare l'attrattiva del viso.1 Tradizionalmente, l'accento era posto sulla componente dentale e scheletrica per la diagnosi e la pianificazione del trattamento. Per 100 anni, la teoria e la pratica ortodontica si sono basate in gran parte sul paradigma di Angle, che considerava l'occlusione dentale ideale "la forma ideale prevista dalla natura". Con l'avvento della cefalometria, le relazioni dentoscheletriche sono diventate il fattore decisivo nell'analisi del viso, mentre i tessuti molli sono rimasti secondari. Ora la variazione è accettata come la norma; l'occlusione ideale è l'eccezione piuttosto che la regola e l'ortodontista e la natura sono spesso avversari. Nel paradigma emergente dei tessuti molli, la diagnosi e la pianificazione del trattamento pongono maggiore enfasi sull'esame clinico della funzione e dell'estetica dei tessuti molli. L'ortodontista deve comprendere il comportamento dei tessuti molli in relazione ai cambiamenti ortopedici e ortodontici per prevedere con precisione la risposta dei tessuti molli ai cambiamenti dei tessuti duri. In passato si pensava che i contorni del viso fossero il risultato della posizione dei tessuti duri sottostanti e del conseguente drappeggio dei tessuti molli.
About the author
Le Dr Shruti Goel est orthodontiste consultante dans la région de Delhi NCR, principalement à Ghaziabad, et participe à de nombreux projets de bien-être social. Le Dr Reena R. Kumar est directeur, professeur et chef du département d'orthodontie au D. J. College of Dental Sciences & Research. Ambuj Chandna est maître de conférences au DJCDS&R et orthodontiste consultant dans la région de Delhi NCR.