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Nel lontano 1962, a Nicosia, un paesino dell'entroterra siciliano, avviene il misterioso omicidio del macellaio Antonino Fuoco, il femminaro e casanova del posto, che viene trovato morto nella sua casa-alcova, avvelenato da cannoli ripieni di ricotta e stricnina. Immediatamente partono le indagini dei carabinieri, coordinate dal burbero maresciallo Caniglia, il quale consiglia al sindaco Nené Basa Basa di emettere un'ordinanza cautelativa che sospenda la produzione e il consumo di tutti i dolci a base di ricotta ovina. Il divieto di mangiare i prelibati cannoli, chiamati nell'antichità da Cicerone "Il tubero degli dei", suscita nella popolazione ira e malcontento.
Mentre il maresciallo cerca di districarsi tra pettegolezzi, sospetti e vecchie rivalità, gli abitanti del posto vivono, a loro insaputa, una delle campagne elettorali più agguerrite di sempre, per l'elezione del nuovo sindaco. Una suora spagnola, nipote del generale Franco, in fuga dalla Spagna per aver sottratto dei neonati, e una rivoluzionaria comunista, Roxana, tentano in tutti i modi di accaparrarsi le simpatie degli abitanti con metodi poco leciti, pur di convogliare i voti verso i propri candidati, alimentando tensioni già esplosive. Prima del giorno delle elezioni succede di tutto. Tocca, come sempre, all'intelligente maresciallo Caniglia trovare, in un clima infuocato, il bandolo della matassa... e individuare il killer.
Un romanzo ricco di suspense, intrighi, ironia e atmosfere siciliane, dove crimine, politica e passioni si intrecciano in una trama che tiene con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.