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Questo testo è il risultato di un progetto di ricerca di master svolto presso l'Università di San Paolo tra il 2007 e il 2010, sotto la supervisione del professor Roberto Bolzani Filho. In questo testo intendiamo analizzare l'argomentazione sviluppata da Platone nella sua opera più famosa, La Repubblica, che stabilisce che il filosofo è il sovrano politico della città e l'individuo veramente giusto. Per fare ciò, cerchiamo di analizzare il discorso presentato nei libri centrali dell'opera (libri IV, V, VI e VII) in cui Platone sviluppa una concezione della natura della filosofia come imitazione delle Forme e giustifica la superiorità del filosofo sulla base della sua esclusiva comprensione del Bene. Intendiamo confutare la diffusa valutazione dell'argomentazione di Platone che lo accusa di costruire due concezioni inconciliabili del filosofo: il filosofo pratico e il filosofo contemplativo. Passeremo quindi in rassegna alcune delle principali tesi etiche, politiche, epistemologiche e ontologiche dell'opera per mostrare che la filosofia nella Repubblica è intesa come assunzione di una posizione esistenziale complessa che plasma tutti gli aspetti della vita di un individuo.
About the author
Bachelor's degree in Philosophy from UNESP (2006), Master's degree (2010) and PhD (2016) from USP. Philosophy teacher at the São Paulo State Department of Education.