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Al di là dell'immagine classica e docile del tè con le madeleine, nella letteratura di Marcel Proust possiamo parlare di una cucina indocile. Come si può definire e delineare questa cucina? L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di studiare questa cucina che si discosta dai canoni proustiani di docilità, simmetria e distinzione sociale, partendo dal testo letterario di Alla ricerca del tempo perduto. Si delinea così l'idea di una cucina indocile, che può essere descritta da cinque caratteristiche: ha la cucina come luogo di potere, intende il mercato come spazio che stabilisce una poetica del cibo, produce un discorso sulla scarsità della guerra, presenta l'obeso come maligno delimitando da esso un regime di resistenza e, infine, è alcolica e svela eterotopie. Nella sperimentazione proposta nell'opera dall'autrice, di pensare al cibo attraverso la letteratura, c'è una riflessione sulla valorizzazione delle scienze umane nella formazione sanitaria, in particolare nella Nutrizione, una scienza ancora egemonicamente segnata dal paradigma biologico, il suo grande logos.
About the author
Ha conseguito un dottorato e un master in Scienze Sociali presso l'Università Federale di Rio Grande do Norte, dove si è anche diplomata come nutrizionista. È docente presso il Dipartimento di Nutrizione dell'UFRN, campus di Natal, RN. Si interessa dei seguenti argomenti: cibo, letteratura, cultura e sistemi alimentari sostenibili per la sicurezza alimentare e nutrizionale.
