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La questione esaminata in questo documento si concentra sulla necessità e sui requisiti per l'Egitto, in quanto paese in via di sviluppo, di adeguarsi al modello, ai concetti e alle linee guida dell'OCSE. L'Egitto ha compiuto diversi passi verso l'adeguamento. Questi hanno avuto un'influenza sia positiva che negativa sul deficit di bilancio del governo egiziano. Il risultato finale dipende dal potere negoziale del governo egiziano al momento di concludere trattati sulla doppia imposizione o di applicare le leggi fiscali, compresa la comunicazione delle richieste di informazioni. Nella situazione attuale, con l'instabilità economica e politica dell'Egitto, il potere negoziale è senza precedenti, quindi le imposte trattenute ai sensi dei TDI sarebbero basse, il che porterebbe a un'anomala rinuncia a entrate, peggiorando la situazione del deficit di bilancio. Inoltre, l'instabilità del governo potrebbe influire sulla sua capacità di far rispettare ai contribuenti i principi fiscali precedentemente adottati, come ad esempio i prezzi di trasferimento per quanto riguarda le multinazionali. Pertanto, non ci si aspetta che l'approccio dell'Egitto al modello OCSE porti a grandi benefici, il che richiede che il governo egiziano rallenti i suoi progressi verso il pieno adattamento del suo quadro fiscale al materiale dell'OCSE.
About the author
Mostafa è un consulente legale ed economico interessato alla fiscalità internazionale in Medio Oriente. Ha lavorato presso Ernst and Young come vicedirettore per i servizi fiscali internazionali, occupandosi principalmente di strutture per il raggiungimento di ottimizzazioni fiscali. Ha conseguito un LL. M. in diritto ed economia presso la Queen Mary University di Londra.