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La letteratura, come fenomeno tipico della sfera dell'imponderabile, dell'artistico, si configura spesso come una possibile alternativa di dialogo tra l'individuo e la sua realtà immediata, con il ruolo dell'individuo che comprende sia la figura dell'autore sia quella del lettore, attraverso un rapporto talvolta guidato dall'interpretazione, dalla contestazione, dalla riconfigurazione, o addirittura come strategia di sublimazione - spesso l'unico modo possibile di stare al mondo - per posizionarsi di fronte a una quotidianità così contraria alla forza vitale, all'organicità di ogni essere vivente, forse alla natura umana - meccanismi di evasione da esperienze opprimenti e disumanizzanti, un'arma di combattimento più che potente ed efficace. È in questa quotidianità che Agostino d'Ippona e José Saramago hanno trovato la materia prima per i loro scritti. Il presente lavoro si propone di indagare come autori così distanti tra loro siano diventati interpreti forti delle loro realtà, traduttori e voci di visioni del mondo così particolari, avvicinando i loro testi attraverso lo studio della natura dialogica che guida i loro discorsi, al fine di comprendere l'intreccio delle affermazioni, l'intersezione dei testi.
About the author
Professeur de portugais pour le programme national, pour les écoles primaires et secondaires, et au niveau international, pour le programme IGCSE (Cambridge) et le programme du diplôme de l'IB, pour les cours de littérature et de langue et littérature). Elle est correctrice de l'examen international de portugais du diplôme de l'IB pour le programme de langue et littérature et chercheuse dans le domaine du discours littéraire.