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La polizia è la prima fonte di contatto per qualsiasi vittima, indipendentemente dall'identità di genere. Tuttavia, la discriminazione di genere profondamente radicata nel tessuto sociale indiano limita la capacità di questi funzionari maschi di trattare le vittime maschi e femmine allo stesso modo. I pregiudizi, i cliché e le discriminazioni nei confronti delle donne derivanti dalla struttura patriarcale aumentano ulteriormente il coinvolgimento di queste autorità nei crimini di genere. Insulti, ridicolizzazioni, prese in giro e umiliazioni sono le situazioni più comuni che le vittime di sesso femminile o le donne in generale devono affrontare quando si rivolgono alle stazioni di polizia per chiedere aiuto. L'insensibilità osservata è così elevata da promuovere una cultura del silenzio tra le donne e le ragazze. E per proteggersi dallo stigma e dalla vergogna ad esso associati, la maggior parte di loro esita a sporgere denuncia o a difendere la giustizia. Questo libro ha analizzato in profondità gli altri fattori socio-occupazionali che aggravano la questione e ha esaminato la sensibilità di genere in un ambito più ampio. Vengono discusse in modo approfondito varie ragioni di fondo e vengono sottolineati suggerimenti per migliorare le situazioni esistenti.
About the author
Attivista sociale, femminista, regista, modella e speaker motivazionale. Laureata all'Università di Mumbai e all'Università di Madras. Associata alle Nazioni Unite e attualmente residente a New York. Ha tenuto diversi discorsi, tra cui alcuni di rilievo durante la CSW 60 presso la sede centrale delle Nazioni Unite, l'Alta Commissione indiana e a livello accademico.
