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La società francese non deve essere mitridatizzata e assuefatta al veleno della stupidità dei discorsi politici estremi. Ignoriamo il pessimismo dei declinisti. Sono un adolescente di altri tempi. Il mio vecchio mondo (molto imperfetto) sta per essere soppiantato da un nuovo mondo, tendente a un mondo autoritario, duro e antidemocratico (anch'esso molto imperfetto). Per evitarlo, affrontiamo il vero problema del suo futuro: quello dei giovani. La questione è questa frangia della gioventù (screditata, non ispirata e decivilizzata) e come integrarla in uno spazio sociale comune: una vera e propria leva di Archimede.Siamo nell'epoca del sospetto: dobbiamo lasciarci sedurre dalle narrazioni, dalle decostruzioni che si intrecciano per dare un senso all'insensato, o prosaicamente dobbiamo considerare che i nostri sentimenti non sono una negazione della realtà, ma un'opinione valida tra le altre? Ebbene, alla fiera delle fobie e degli incubi non è necessario salire su tutte le giostre.
About the author
Nasceu em Paris. É doutorado em economia pela Sorbonne e trabalha no Institut National des Jeunes Aveugles. Desde 1995, é professor na Universidade de Paris I (Panthéon-Sorbonne). Especialista em Adam Smith e no liberalismo, os seus trabalhos incidem sobre a política económica e social, a econometria, a epistemologia e a história do pensamento político.
